La
sfoglia
La
sfoglia è una delle basi della cucina mantovana. Rigorosamente all'uovo,
permette di preparare tagliatelle e altri formati di pasta; con una
farcitura, per le molte forme di pasta ripiena. Basti nominare gli
agnolini (o caplet) o i tortelli di zucca. Addirittura, con qualche
piccola modifica, serve per un dolce: la torta di tagliatelle. Ingredienti:
Un
etto di farina tipo '0' ogni uovo. Niente altro. Se si devono preparare
tagliatelle si considera un uovo a testa. Preparazione: Si
parte dalla classica fontana. Si mescolano molto bene uova e farina,
aiutandosi, all'inizio, con una forchetta, fino ad ottenere un impasto
omogeneo ed elastico da cui, dopo una mezz'oretta di riposo, si prepara la
sfoglia (molto meglio con il mattarello e l'asse di legno, come da
tradizione). Formati:
Tagliatelle
asciutte, larghe un po' più di mezzo centimetro; tagliatelle in brodo,
larghe un paio di millimetri; maltagliati,
come dice il nome di forma irregolare; quadrettino, tagliato da
striscioline di tagliatelle larghe da 4 a 7 mm. La sfoglia per
racchiudere i ripieni delle paste farcite va tenuta più sottile ed
utilizzata immediatamente dopo essere stata stesa, ancora umida. Con
lo stesso impasto, un po' più sodo (aumentando leggermente la farina), si
prepara la pasta trida (o pasta rasa). Agnolini
Gli
agnolini sono la minestra principe della cucina mantovana: quella delle
festività e dei momenti fondamentali della vita. Sono parenti dei
tortellini emiliani, da cui si differenziano principalmente per il
ripieno.
Ingredienti
(4 persone): Sfoglia
di quattro uova, due etti di polpa di manzo, una salamella, un etto di
lonza di maiale, un paio d'etti di petto di pollo, uno spicchio d'aglio,
un fegatino di pollo, grana abbondante, pan grattato, un uovo, odore di
noce moscata, sale, pepe. Preparazione: Mettere
a cuocere in una casseruola le carni, la salamella, il fegatino e lo
spicchio d'aglio; il tutto bagnato con un po' di vino bianco. La cottura
deve avvenire a pentola coperta, meglio se da un piatto contenente acqua
fredda, in modo che il vapore condensi e ricada, evitando così
dispersioni di liquido e di aroma. Quando
le carni sono cotte si pesta il tutto con la mezza luna, facendo assorbire
il liquido dal grana e dal pan grattato. La
sfoglia va tagliata in quadretti di circa 4 centimetri di lato. Al centro
di ogni quadrato si mette una pallina di ripieno, si piegano prima i
quadretti lungo una diagonale e poi si avvolgono i triangoli intorno al
dito indice e unendo tra loro le punte opposte. La forma diventa così
molto simile a quella tipica dei tortellini bolognesi. Note:
Gli
agnolini si cuociono nel brodo, e nel brodo si servono. Talvolta si
mangiano asciutti, conditi con burro fuso, o come antipasto nel sorbir,
tazza con agnoli in brodo ai quali viene aggiunto un generoso
goccio di lambrusco mantovano: in ogni caso sempre grana mooolto
abbondante! Agnolini
con stracotto (Caplett) (15 persone circa)
Ogni
parte della provincia ha una variante per il ripieno degli agnolini, e
praticamente ogni casa una sua ricetta. Una versione particolarmente
gustosa è quella della zona intorno a Suzzara (nell'oltrepo mantovano), i
cappelletti (caplett) basata sullo stracotto. Preparazione: Preparare
uno stracotto con 700 gr di carne (3,5 hg maiale, 3,5 hg manzo) e, in più
due salamelle, 1,5 hg di mortadella, 1,5 hg di prosciutto crudo. Alcune
ricette prevedono anche due fegatini di pollo e due magoncini, ma questi
ingredienti conferiscono un sapore leggermente amaro allo stracotto. In
una tegama si mette un po’ di olio ed eventualmente lardo (un
cucchiaio), si lascia rosolare e si spegne con un bicchiere di lambrusco
(vino rosso), si aggiungono
gli ingredienti, uno spicchio d’aglio, una stecca di sedano e una
carota, 5 o 6 chiodi garofano e un po’ di cannella, noce moscata
grattugiata. Si fa bollire 4 o 5 ore, si pesta o si macina il tutto. In
una zuppiera si mette 1kg di pane grattugiato finemente e si aggiunge il
macinato della carne e subito dopo si unisce il liquido rimasto dalla
cottura e, che nel frattempo è rimasto sul fuoco. Si attende che il tutto
si raffreddi e si aggiunge ½ kg di grana e un uovo intero (per legare),
si mescola il tutto fino ad ottenere un impasto omogeneo. Appena
completamente freddo, si usa come ripieno per gli agnolini. Pasta
trida (o pasta rasa)
La
pasta trida è una variante della pasta in brodo. Preparazione: Si
fa un impasto piuttosto consistente (vedi sfoglia), con poco più di un
etto di farina per uovo. I
pezzettini vanno cotti nel brodo, come qualunque altra pasta. La versione più
tradizionale prevede la preparazione nel brodo di lardo battuto arricchito
con l'aggiunta di fagioli e di una patata.
Maltagliati con
fagioli
Il
brodo utilizzato per questa ricetta è quello che una volta usavano i
contadini più poveri: fatto solo con il lardo battuto. Un ottimo esempio
di come mangiavano i nostri nonni. Ingredienti:
Sfoglia
di quattro uova, mezzo kg. di fagioli freschi, un etto e mezzo di lardo,
mezza cipolla. Preparazione: Preparare
il brodo povero. Aggiungere
i fagioli, portati prima a metà cottura. Quando saranno cotti aggiungere
i maltagliati (ottenuti tagliando la sfoglia arrotolata con tagli obliqui,
alternativamente a destra e a sinistra). Volendo, si possono
aggiungere nella pentola, assieme ai fagioli, cotiche di maiale o, per
arrotondare il gusto, tre cucchiai di conserva di pomodoro. Tortelli Mantovani di Zucca (6 persone)I
tortelli di zucca, cibo di magro, sono il primo tradizionale della sera
della vigilia di Natale e del giorno di S.Antonio, ed anche uno
dei simboli della cucina mantovana. Il
loro particolare gusto, in cui si uniscono il dolce della zucca ed il
piccante della mostarda (la mostarda mantovana, totalmente diversa da
quella francese), li rende inconfondibili. I
tortelli risalgono all'anno mille, quando compaiono sulle tavole contadine
ma è probabile che quelli che conosciamo noi, derivino da un secolo
di dominazione austriaca. Rappresentano, oggi come allora, un tesoro della
tradizione e della cultura familiare, tramandato di madre in figlia.
Ingredienti
per il ripieno: Note: in alternativa alla mostarda alcune ricette prevedono bucce grattate di
limone. Ingredienti
per la pasta: -
600 g di farina bianca 00 -
6
uova Ingredienti
per il condimento: -
grana grattugiato -
80
gr di burro -
salvia. Preparazione: Distribuite
un cucchiaino abbondante di composto sui rettangoli di pasta, ripiegate la
pasta e chiudere i rettangoli facendo aderire bene i bordi. Cuocere in
abbondante acqua salata o, meglio, in brodo di carne (anche di dado) e
condire in una pirofila a strati, con burro fuso e formaggio grana. Note:
Avendo
fretta si possono fare i tortelli 'scappati': maccheroni (rigatoni o
paccheri del formato più grosso) semplicemente conditi con il ripieno, il
burro, la salvia ed il grana. Se
la zucca è troppo acquosa, pur essendo consentita l'aggiunta di pane
grattugiato per asciugare l'impasto e di zucchero per arricchire il gusto,
il sapore dei tortelli sarà scialbo. Meglio essere sicuri che la zucca
sia ben matura prima di cominciare. E’ comunque consigliato lasciare
scolare per alcune ore la polpa della zucca già cotta, mettetela in un
canovaccio e appendetela oppure strizzatela nello stesso canovaccio. Gnocchi di zuccaDicono che già nel XVII secolo, il
cuoco del Duca di Mantova, Bartolomeo Stefani, preparasse questi squisiti
gnocchi con la zucca gialla del luogo, polposa e senza filamenti;ma pare
fossero conosciuti in tutto il territorio molto prima e che, nei giorni di
festa, venissero offerti anche ai pellegrini nelle grandi abbazie e
monasteri.
Ingredienti: Preparazione: Bigoli
con le sardelle
I
bigoli sono simili a spaghettoni freschi, fatti con il torchio: una
macchina per trafilare la pasta, come le moderne impastatrici domestiche.
Cambiando la trafila si possono fare, con lo stesso impasto, anche altri
formati, come maccheroni e tagliatelle, ma nel mantovano pasta col torchio
è sinonimo di bigoli e il condimento più tipico è senz'altro questo.
Veniva considerato un cibo di magro, da quaresima, potendo essere fatto
senza uova, carne o derivati del latte. Ingredienti:
Si
può considerare un etto di farina a testa. Quanto agli altri ingredienti
(acqua o uova, sardine sotto sale, olio, aglio) non ci sono proporzioni
precise, il gusto personale e l'esperienza sono l'unica guida. Preparazione: L'impasto
da mettere nel torchio deve essere piuttosto asciutto (altrimenti si
incolla all'attrezzo). Si può fare con farina e acqua solamente, nella
versione di magro stretto, o con le uova, come le tagliatelle.
Indicativamente si usano 40 gr. d'acqua per etto di farina, o si riduce la
quantità di uova circa del 20%. Il modo di procedere è comunque uguale.
Si fa la fontana con la farina sul centro della spianatoia, si aggiunge il
liquido nella cavità (uova o acqua) e si mescola fino ad ottenere un
impasto omogeneo e piuttosto consistente. Dopo circa mezz'ora di riposo si
passa alla trafila. Gli spaghetti si raccolgono in un cesto, cosparso di
farina gialla (giusto per evitare che si attacchino tra loro), e si fanno
asciugare all'aria prima di utilizzarli. Il
condimento si prepara facendo sciogliere nell'olio le sardine dissalate e
pulite (in linea di massima 30/40 gr. a testa). Semplicemente l'olio col
pesce sarà il sugo. Se piace, si potrà aggiungere un pezzetto di tonno
sott'olio insieme alle sardine, per arrotondare il gusto. Praticamente
obbligatorio uno spicchio d'aglio, da far soffriggere nell'olio prima di
aggiungere il pesce. Note:
Se trovare un attrezzo
adatto fosse impossibile, si possono utilizzare spaghettoni o bucatini:
non è la stessa cosa ma può andare. Caponsei
I
caponsei sono il piatto tradizionale della sagra di Cereta, un paesino
dell'alto mantovano. Pane
grattugiato q.b., due manciate di grana grattugiato, tre uova grandi o
quattro piccole, due mestoli di brodo, burro, strutto, 2 spicchi d'aglio,
noce moscata, pepe macinato. Preparazione: Mescolare
il pane (tre manciate possono andar bene per cominciare) con il burro e lo
strutto fusi (non fritti), badando di far assorbire bene i grassi dal
pane. Aggiungere sale, pepe, noce moscata, gli spicchi d'aglio schiacciati
e mescolare bene. Aggiungere
il brodo caldo e mescolare, facendo attenzione ai grumi, poi aggiungere le
uova e infine il grana. Se l'impasto è troppo morbido regolare la densità
aggiungendo pane grattugiato (deve essere consistente ma non duro). Con
questo impasto formare degli gnocchetti cilindrici lunghi circa tre
centimetri e del diametro di uno, uno e mezzo. I caponsei si possono
cuocere e servire in brodo. Ma sono veramente ottimi se cotti nell'acqua
salata, scolati quando vengono a galla, e serviti asciutti, conditi con
olio e burro, prezzemolo, cipolla, aglio, basilico, salvia e rosmarino
leggermente soffritti. In alternativa, per aromatizzare l'olio e il burro
del condimento, si possono usare basilico, erba cipollina, maggiorana e
prezzemolo.
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